05-02-2017  Roger, la storia infinita



Gli Australian Open 2017 sono state una sorpresa a non finire.

Questo slam ogni tanto regala qualche vincitore che non ti aspetti, soprattutto perché i favoriti non hanno effettuato una perfetta preparazione nel mese di dicembre.

Poteva affermarsi qualche outsider in ascesa, ma sicuramente nessuno pronosticava che   campioni ultratrentenni sul viale quasi del tramonto occupassero i primi posti del tabellone.

Su tutti naturalmente, per la gioia di molti, Sua Maestà Roger Federer a cui aggiungere altri aggettivi è superfluo.

A 35 anni suonati rientra dopo sei mesi in cui si è fatto operare e migliorando ulteriormente il suo gioco, specie nel rovescio, sorprende avversari quotati ed addirittura nella finale delle finali degli ultimi 15 anni batte al quinto set un altro redivivo: il quasi 31enne maiorchino Rafael Nadal.

Dopo i primi 2 turni agevoli ed aver battuto Berdych al terzo, sembrava che il percorso di Roger dovesse interrompersi per mano di Nishikori, in quel momento più quotato.  Domando il giapponese al quinto set, Roger ha fatto nascere speranze che sono diventate certezze quando ha rispedito in Svizzera il favorito Wawrinka.

In finale, visto il rendimento espresso in tutto il torneo, il favorito è diventato lui, vincendo questa epica finale con Nadal che abbiamo appena ricordato, entrando ancor di più nella storia.

Stessa musica in campo femminile. Serena Williams, coetanea di Federer, riporta a casa uno slam dopo la semifinale persa in casa a settembre, sconfiggendo sua sorella Venus, altra rediviva a 37 anni. Segnaliamo in semifinale la 36enne Mirjana Lucic, di cui non si avevano notizie nei tornei maggiori da una decina d’anni.

Al caldo australiano si sono liquefatte le favorite Kerber, Muguruza, Pliskova e compagnia.

Se in questo momento vanno di moda i tennisti esperti, al Torneo di S. Valentino che terremo ad Urgnano il 4 e 5 marzo si sentono favoriti i vari Cavenaghi, Cantini, Testa e Beneduci che hanno maggiore esperienza rispetto ad altri.