11-09-2023 La ricetta della felicità
Ingredienti: -
Un gruppo di
(quasi tutti) tennisti che ancora non si arrendono -
Il viaggio in
pullman -
Un albergo sulla
riviera romagnola -
Campi in terra
rossa per emulare le gesta di Panatta -
Mare, sole,
spiaggia (quanto basta) Tempi di cottura: Dal venerdì alla domenica. Ad
alte temperature, come il sole della Romagna riesce a regalare. Preparazione: Prendete
l’alba di un venerdì di settembre e predisponete un gruppo di temerari tennisti
(e loro accompagnatori) su un pullman; direzione Lido Adriano. A
questo punto aggiungete un piccolo paradiso fatto di sfide all’ultima volée tra
un bagno di sole, una nuotata o una rilassante passeggiata sulla spiaggia. La
ricetta ha ingredienti semplici ma che vanno dosati con generosità come il sole
che accompagna queste giornate, il fair play delle sfide sui campi e le pomate
per gli acciacchi spalmate sui nostri atleti. I
tempi di cottura possono sembrare lunghissimi: tre giorni che però corrono come
i recuperi sulla linea di fondo del miglior Nadal. Il
Vincitore di innumerevoli premi viene di volta in volta reinterpretato dalle
grandi firme del panorama tennistico: da Stefano Cremaschi, nella vigorosa
versione maschile, a Valentina Ramoti, con tutta la delicatezza che solo i
gesti femminili sanno plasmare. Senza dimenticare le versioni a quattro mani di
Roby Gelfi-Stefano Boschi, ruvide e forti, e quelle rosee e ben curate di
Federica Maffi-Sara Zucchetti. Il “nuovo che avanza” viene rappresentato nella
versione uomo-donna dalle new entry Simona Gotti-Maurizio Petix. Certo,
non tutte le ciambelle riescono col buco e -ahimè- la maglia nera (Premio Gianni Cavenaghi alla memoria) quest’anno
spetta ai tennisti-cucinieri di lungo corso, Paolo Ubbiali e Monica Fanzago,
che però, con il savoir-faire che li contraddistingue, accettano di buon grado
l’infelice posizione. Infine,
a piatto pronto, si aggiunga un posto a tavola!
…gli amici a questo servono, a stare in compagnia! ...e qualcuno pure
per giocare a tennis… ovviamente! Come
scrisse Lorenzo il Magnifico, (che però non ricordo se sia Sonego o Musetti) “Quant’è bella
giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol
esser lieto, sia: del doman non v’è certezza”. Lea
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