14-10-2019 Quando la carrozzina non pesa
Alex Zanardi è solito dire che dopo il suo
incidente automobilistico ha pensato più alla parte del corpo che gli è rimasta
che non ha quella che ha perso.
Un ottimismo che traspare anche dai nostri
atleti di wheelchair tennis. Loro non hanno perso alcuna parte del corpo ma
l'uso di alcune parti del corpo il che rende più difficili i movimenti rispetto
ad un amputato. Come il nostro Alex nazionale essi guardano più
i lati positivi che negativi della loro condizione e portano in giro la testimonianza
non del loro disagio ma di come superare certi problemi che la vita ha messo
loro davanti.
Al Tennis Club Spirano siamo sempre orgogliosi
di dare spazio a questa disciplina, ormai sport a tutti gli effetti, e periodicamente
ci teniamo a proporre queste iniziative. Se inizialmente il wheelchair tennis
era considerato solo un modo per fare riabilitazione, ora lo dobbiamo prendere
e vedere anche dal lato agonistico. Gli amici della SBS Bergamo sono una forte realtà
e tra loro emerge in particolar modo la componente femminile rappresentata
dalla nostra Anna Maria Bertola, Vanessa Ricci e Silvia Morotti che con
risultati ottimi si insediano ai primi posti della realtà italiana, spingendosi
anche in competizioni internazionali con ottimi risultati. Un giusto premio alle atlete dopo anni di
sacrifici e allenamenti duri.
Gli appassionati che erano presenti sugli
spalti del TCS sabato 12 ottobre hanno visto uno spettacolo di alta qualità nel
set disputato, vinto 7-5 dalla coppia Bertola-Ricci su Morotti- Michele Mordenti. I protagonisti hanno dato vita a grandi scambi,
intrisi di passanti lungolinea ed incrociati, palle corte, volèe, grandi
battute e tutti gli altri colpi tennistici che fanno parte del nostro mondo. Se
non fosse per le sedie a rotelle sembrerebbe di assistere ad un comunissimo
doppio di tennis per normodotati. Un grosso grazie ai ragazzi della SBS (oltre ai
menzionati erano presenti anche Paolo “Gates” Cancelli, Erich Trovesi e Denis
Bonetti) per l'alta qualità del tennis proposto e per il diffondere una testimonianza
di prevenzione degli incidenti automobilistici che sono la causa principale
della loro condizione. Tutto questo c'è stato descritto nell'
intervista finale che ha toccato i vari temi dell'agonismo, degli obiettivi
possibili e raggiungibili rispetto la realtà internazionale, temi riguardanti
il reinserimento sociale dei nostri atleti, alcune curiosità ed appunto la
prevenzione “per far sì”, come dicono loro “che il nostro gruppo non s’ingrossi”.
|