29-10-2021   Frequentare il Tennis Club Spirano provoca dipendenza



Nonostante le molte iniziative disputate quest'anno, messe in pista forse per scongiurare il Covid, i nostri sodali ci chiedono altro.
Una sorta di dipendenza al club che trova assuefazione, invocando quindi sempre più richieste.

Alle premiazioni del doppio classico maschile e femminile ci hanno chiesto notizie del doppio misto, della cena sociale, dei calendari 2022, della gita al mare dell'anno prossimo e altro. Insomma una voracità e bisogno di eventi che caratterizza i nostri simpatizzanti grazie al grande apprezzamento delle nostre iniziative.
Rassicurandoli, che a breve avranno novità sui prossimi eventi, siamo riusciti a proseguire con la scaletta.

Intanto due parole sul doppio appena finito. È stato il torneo dei fratelli, delle sorelle, dei papà-figlio. Su tutti hanno spiccato i Rizzi-Rizzi che hanno vinto il torneo maschile dopo aver battuto i Boschi-Boschi e i Meli-Meli.
Ottime le sorelle Marchetti che però hanno disputato la finale una contro l'altra. Emerge Serena in coppia con Sara Malanchini che hanno trovato il guizzo giusto per sconfiggere la favorita sorella Beatrice accoppiata a Serena Tonon.

I critici hanno segnalato la strepitosa prova del presidente Diego Zanotti e di Elio Colombani che al primo turno si sono sbarazzati della coppia favorita Gabbiadini- Gelfi. I nostri eroi però, dopo un'altra ottima prova contro Beneduci-Provenzi, non si sono ripetuti in semifinale, giocando al di sotto delle loro possibilità, consegnando la finale nelle mani di Cincinelli-Raffaini.
Nel tabellone femminile gli esperti non hanno segnalato una sola coppia in particolare ma individuato un innalzamento abbastanza consistente del livello tecnico di tutte le atlete.

Chiudiamo le attività all'aperto e tra qualche settimana anche l’intero centro sportivo.  Quindi ci trasferiremo al calduccio con l'attività indoor.
Lasceremo fuori il freddo che punge, penetra, morde, cinge, tempra, gela stringe, assale, rabbrividisce, intirizzisce…
Tutto questo per atleti che non cercano il “brivido”.