03-12-2023 47 Years After
Domenica 26 novembre era proprio il tipo di giornata scialba in cui pensi non succeda niente di niente.
Il tempo è grigio umido, il caffè sa
di caffettiera, nella posta trovi l’opuscolo dei Testimoni di Geova, i
pochi passanti vanno alla messa. Una coraggiosa runner ritorna dalla
campagna dopo la corsa mattutina. Niente pranzo speciale domenicale, il
clima non invoglia.
Eppure, nel pomeriggio quella domenica di routine entrerà nella storia.
A Malaga si disputa la finale di coppa Davis tra i nostri e la compagine australiana.
Alla fine, dopo 47 lunghi anni, l’insalatiera del tennis ritorna in Italia.
Ce n'è voluto di tempo ma durante
questo lunghissimo periodo non abbiamo mai avuto i campioni dello
spessore attuale. Sempre buoni giocatori, ma quando andava bene il
livello era attorno al numero 20, escludendo Fognini. A quest’ultimo va
dato il merito di aver tirato la carretta per anni ma un campione come
Sinner l’Italia non l’ha avuto mai.
Citiamo anche i compagni del rosso
altoatesino: Sonego, Musetti, Bolelli, Arnaldi ed anche Berrettini che
però non ha mai giocato, essendo infortunato.
Il capolavoro (e scoglio più
difficile) è stata la semifinale contro la Serbia di Djokovic. Il
nostro numero 1 ha fatto un'impresa giocando alla pari con il più
forte, addirittura surclassandolo dopo aver annullato 3 Match Point.
Come se non bastasse Sinner, in coppia con Sonego, hanno sbaragliato
ancora il serbo in coppia con Kecmanovic.
Non era mai capitato che Nole perdesse due partite di fila nella stessa giornata.
Più agevole la finale con l'Australia
dove il combattente Arnaldi riesce a vincere al terzo set contro
Popyrin e poi è bastata una formalità per Sinner, sbarazzatosi
6-3 6-0 di De Minaur.
In una sorta di passaggio delle
consegne, a commentare sulla Rai la finale di Malaga c'era
quell’Adriano Panatta, tennista numero uno della prima coppa Davis
conquistata a Santiago del Cile. La ciliegina sulla torta l'ha fatta
Pietrangeli che dall'alto dei suoi 90 anni è riuscito simbolicamente, e
anche materialmente, ad alzare la sua seconda Coppa Davis in quanto è
salito sul palco alle premiazioni come ospite d'onore.
Qualcuno sostiene che non è più la
coppa Davis del ‘76 avendo modificato cinque anni fa la formula,
riducendo da 5 a 3 gli incontri. Comunque, portare a casa il risultato
è sempre un grande onore e prestigio.
Si spengono i riflettori sui quattro
moschettieri dell'epoca, Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli e
al loro posto la luce troverà dimora su Sinner e compagnia.
Giusto così, i tempi cambiano e noi con loro.
Elogio ai campioni professionisti,
lode anche a tutti i nostri associati che hanno compiuto l'onere
dell'assemblea soci del 2 dicembre per i cambi statutari.
Ora festeggeremo il Natale e il fine anno con la cena sociale del 9 e col “Tennis sotto l'albero” del 17 dicembre.
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